Cerca
Close this search box.
Fabrizio Serafini e gli altri ospiti con gli studenti del 'Valturio' di Rimini

Sana Cultura Sportiva: Fabrizio Serafini incontra gli studenti del ‘Valturio’ di Rimini con il cestista Simon Anunba

Prosegue senza soluzione di continuità il progetto rivolto alle scuole “Alla ricerca di una sana cultura sportiva” promosso da Fabrizio (Briz) Serafini. Nella mattinata di lunedì 29 gennaio il maestro di tennis nazionale è stato protagonista di un incontro con gli studenti nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Economico Statale “Valturio” di Rimini, grazie alla collaborazione con la professoressa Luana Ugolini.

Insieme al direttore tecnico del Tennis Club Riccione sono intervenuti portando la loro testimonianza il cestista Simon Anumba, atleta della Rinascita Basket Rimini, e il direttore marketing e comunicazione della società, Simone Campanati.

Fabrizio Serafini con Simon Anumba e Simone Campanati
Fabrizio Serafini con Simon Anumba e Simone Campanati
Fabrizio Serafini e Simon Anumba
Fabrizio Serafini e Simon Anumba

Si è così superata la quota di 5000 studenti incontrati in questi anni. E’ stato ancora una volta stimolante confrontarsi con i ragazzi in merito allo sviluppo di una cultura sportiva non solo agonistica ma di inclusione e passione per lo sport“, sottolinea il maestro nazionale di tennis, che lo scorso anno ha conseguito la terza laurea (magistrale in pedagogia dopo quelle in Sociologia e Filosofia all’Università di Urbino e la specializzazione in “Antropologia della comunicazione”).

Gli studenti del 'Valturio' di Rimini presenti all'incontro
Gli studenti del ‘Valturio’ di Rimini presenti all’incontro
Fabrizio Serafini, Simone Campanati e Simon Anumba con la professoressa Luana Ugolini
Fabrizio Serafini, Simone Campanati e Simon Anumba con la professoressa Luana Ugolini

Immagini collegate:

5/5

More to explorer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Net-Gen

“Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione.”

Contatti