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Alberto Migliardi in versione pilota Porsche

Errani e Migliardi, non solo tennis: i papà fanno coppia… al volante

Senti i cognomi Errani e Migliardi in ambito sportivo e da appassionato o addetto ai lavori pensi immediatamente al tennis, considerando la straordinaria carriera di Sara e quella che sogna di costruirsi il 16enne Gianmaria. Ma non è tutto qui, c’è un’altra bella storia di sport e passione, più forte anche del coronavirus – ed è uno dei motivi per cui vale la pena raccontarla – che ha per protagonisti i padri di questi due atleti. E loro, anziché con la racchetta su un rettangolo diviso in mezzo da una rete, si cimentano al volante, con tuta e casco, sulle piste (italiane ma non solo).

Proprio così, Giorgio Errani e Alberto Migliardi di tanto in tanto, smessi per un po’ i panni di imprenditori e/o padri di famiglia, indossano quelli di piloti. Anzi, per essere precisi, ‘gentlemen driver’. E in questa veste affrontano rettilinei e chicane a bordo di fiammanti Porsche, duellando con avversari altrettanto agguerriti di quelli con cui hanno a che fare i rispettivi eredi sui court. L’ultima apparizione in versione gara, in ordine di tempo, è datata 31 ottobre, quando sul circuito del Mugello a porte chiuse e nel rispetto delle misure sanitarie anti-covid è andata in scena la finale del Porsche Club GT 2020, nuovo monomarca nazionale promosso dal Porsche Club Umbria e riconosciuto ufficialmente da ACI Sport.

Giorgio Errani in pista con la sua Porsche
Giorgio Errani in pista con la sua Porsche

Una serie che propone lo spettacolo delle sfide tipiche del time attack, premiando la ricerca del limite individuale e dunque il giro più veloce. Il format del weekend prevede 4 turni da 25 minuti (uno di prove libere, gli altri di gara): la classifica di ogni categoria – protagoniste le 911 racing e stradali – scaturisce dalla somma dei due migliori tempi ottenuti nelle tre gare e un ulteriore punteggio extra viene attribuito al giro più veloce assoluto. Sul tracciato toscano, momento clou di un calendario che ha toccato in precedenza i circuiti di Misano, Monza, Imola e Vallelunga, tra gli iscritti in categoria Paddock GT (riservata alle GT2, GT3 e GT3 RS meno recenti e alle GT4) figurava proprio l’equipaggio tutto romagnolo Migliardi-Errani. All’ultimo momento, però, il papà della campionessa di Massa Lombarda, da lì a poco atteso a un piccolo intervento, ha preferito non scendere in pista e così a cimentarsi sui saliscendi del Mugello, alla guida della Porsche 991 GT3 3.8 numero 62, è stato il ravennate Migliardi, capace di raccogliere un punto nella competizione vinta dal concittadino Carlo Manetti, trionfatore anche nel trofeo in questa categoria (Goodyear GT3 RS, D-Factory Cup categoria “racing” e Panta GT3 le altre classi).

Giorgio Errani ai box
Giorgio Errani ai box

Da una quindicina d’anni gareggio nei monomarca Porsche, vettura che mi ha fulminato sulla via di Damasco perché è qualcosa di unico rispetto a tutte le altre – ricorda Giorgio Errani – Del resto basta guardare il motore per capirlo: è un propulsore spartano ma terribilmente affidabile. E non a caso puoi andare in pista con la tua auto e poi tornare a casa, senza dover ricorrere a interventi o adattamenti particolari da parte di meccanici, come occorre invece ai modelli sportivi delle altre Case. Mi sono tolto anche delle belle soddisfazioni, visto che nel 2011 ho vinto la mia categoria della Targa Tricolore Posche. Ho avuto modo di conoscere Alberto Migliardi qualche anno fa tramite un amico comune, che l’ha trascinato in pista per una sorta di battesimo del fuoco al volante di queste potenti vetture. Abbiamo cominciato a frequentarci anche al di fuori del contesto Porsche visto che abitiamo a pochi chilometri di distanza e in particolare quando suo figlio Gian Maria ha sempre più intensificato l’attività agonistica nel tennis ci siamo confrontati su quello che è l’atteggiamento da tenere per un genitore di un figlio che pratica questo sport. Alla luce di quella che è stata la mia esperienza con Sara, con un atteggiamento sostanzialmente liberale che alla prova dei fatti si è rivelato positivo ma più per fortuna che bravura visto che non avevo una conoscenza specifica diretta del tennis, ho cercato di indirizzarlo verso la strada a mio parere giusta, quella di lasciare ai ragazzi massima autonomia nel bene e nel male, standogli comunque vicino in ogni momento fino a che trovino una maturità e un loro percorso”.

Giorgio Errani al volante della sua Porsche
Giorgio Errani al volante della sua Porsche

Ma come si è arrivati all’equipaggio da corsa a condividere la vettura della Casa di Stoccarda? “Quest’anno, considerando anche tutto quel che è successo, sono stato sul punto di vendere la mia Porsche, però prima di compiere questo passo ho chiesto ad Alberto se voleva prenderne lui la metà e fare società con me. E così è stato. Siamo stati qualche volta in circuito per riprendere confidenza con la velocità, i riferimenti di guida in pista e il colpo d’occhio, poi però io non sono riuscito a gareggiare…”, spiega Errani, con un filo di rammarico.

La passione per i motori ce l’ho nel sangue, direi persino più per le due che le quattro ruote – sottolinea Alberto Migliardi – Tra le auto ho un debole per le Porsche, ne posseggo anche una d’epoca, una 356 con cui vado ai raduni organizzati per i membri del club. Già da alcuni anni ormai mi sono avvicinato alle competizioni monomarca e vi partecipo come gentleman driver: per tre stagioni di fila, dal 2009 al 2011, mi sono anche aggiudicato la mia categoria nella Porsche Cup Italia e ho avuto l’opportunità di correre su alcuni dei circuiti europei più prestigiosi, come Le Castellet, Nurburgring e Spa-Francorchamps, veri e propri templi del motorismo. Che cosa ci spinge? L’opportunità di togliersi da casa per alcuni fine settimana all’anno, mossi dal richiamo della velocità e dall’adrenalina che si prova nel competere al volante, ritrovandosi con tante altre persone che condividono la tua stessa passione. Sfidarsi contro il cronometro è qualcosa di emozionante, ma richiede comunque preparazione fisica e allenamento. Ecco perché per far sì che il corpo resista a certe sollecitazioni vado in palestra e in bicicletta appena posso, così come è importante poter girare tanto in pista per abituarsi alle situazioni che poi si troveranno in gara”.

Alberto Migliardi al volante di una Porsche
Alberto Migliardi nella corsia box al volante di una fiammante Porsche

Ora però l’automobilismo non è più lo sport per eccellenza in casa Migliardi. “Sono stato coinvolto in modo significativo, praticamente a 360 gradi, nel tennis. Mia figlia Martina si è dedicata al tennis da ragazza e adesso è fidanzata con Enrico Dalla Valle, professionista della racchetta che ha appena cominciato un nuovo percorso allo Sporting Club Sassuolo, circolo per cui è tesserato anche mio figlio Gianmaria, che ha seguito le orme della sorella quando si è trattato di scegliere la disciplina sportiva da praticare. Ora è under 16 e da 2.7 passerà come classifica a 2.5, si allena alla Ravenna Tennis Academy, che ha sede al Ct Zavaglia, rilanciata dalla presenza di professionisti come Patricio Remondegui e Roberto Perticarà. Stiamo comunque portando avanti anche un progetto di sette settimane con il Piatti Tennis Center a Bordighera, dove Gian Maria è appena stato, a cavallo fra fine novembre e inizio dicembre, avendo pure l’opportunità di fare da sparring a Simone Bolelli e altri professionisti, grazie alla vicinanza con Montecarlo. A gennaio ci tornerà per un’altra settimana, però siamo in lista d’attesa per entrare full time: i responsabili dell’accademia ci hanno detto che dovrebbero liberarsi a breve un paio di posti e in quel caso mio figlio si trasferirà in Liguria, sull’esempio di un altro talento ravennate come Federico Bondioli. Questo non significa che abbandonerò tuta e casco da pilota, anzi nel 2021 con la nostra Porsche io e Giorgio Errani punteremo al podio – rivela Alberto Migliardi senza nascondere le proprie ambizioni – E chissà che sul piano personale non possa arrivare un bel poker…”.     

La Porsche 911 numero 62 di Alberto Migliardi
La Porsche numero 62 di Alberto Migliardi

Credo che sia ancora prematuro parlare del prossimo anno, almeno per i programmi come driver – frena però Errani – Piuttosto non appena sarà passata l’emergenza coronavirus e saranno allentate le restrizioni e certe misure sul distanziamento sociale, la prima cosa che mi piacerebbe fare è una bella reunion fra le due famiglie, compresi i miei figli Sara e Davide e i figli di Alberto, con anche Enrico Dalla Valle. Speriamo proprio di non dover attendere troppo a lungo”.   

Sara Errani a bordo della Porsche del padre per alcuni giri di prova
Sara Errani a bordo della Porsche del padre per alcuni giri di prova: “Non era molto dell’idea”, ricorda Giorgio Errani

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