Rafa Nadal e Novak Djokovic hanno risposto a Roger Federer, guadagnando anche loro il terzo turno di Wimbledon senza lasciare per strada alcun set. In particolare il mancino spagnolo, numero 1 del ranking mondiale, che in quanto seconda testa di serie presidia la metà inferiore del draw, al rientro nel circuito dopo l’11esimo trionfo parigino, quindi senza nessun torneo di avvicinamento sull’erba, sul Centrale ha regolato per 64 63 64, in due ore e 23 minuti, il kazako Mikhail Kukushkin, numero 77 Atp, reduce dalla semifinale ad Eastbourne, capace di raggiungere i quarti a Church Road nell’edizione 2015. Contro un avversario a cui aveva ceduto la prima frazione nel 2014, al terzo turno, il maiorchino è stato sempre in controllo, fatta eccezione per il terzo set in cui ha accelerato nel finale cambiando passo.
Strength in numbers…@IBM break down the stats of Nadal's second round win. #Wimbledon #FindTheAdvantage pic.twitter.com/GGgN3RQMac
— Wimbledon (@Wimbledon) 6 luglio 2018
“Si è trattato di un buon test, contro un giocatore coriaceo e temibile, specie sull’erba”, il commento a caldo del 32enne mancino spagnolo, che ha vinto due volte (2008 e 2010) a Londra, dove vanta pure cinque finali, ma dal 2011 non supera gli ottavi. E se dovesse centrare l’accesso agli ottavi, Nadal avrà la certezza di rimanere sul trono anche dopo il terzo Slam stagionale. Per farcela dovrà dunque oltrepassare sabato l’ostacolo rappresentato dall’australiano Alex De Minaur, numero 80 Atp, che dopo aver estromesso all’esordio Marco Cecchinato ha concesso il bis anche ai danni del francese Pierre-Hugues Herbert: 62 67(8) 75 63 lo score in favore del 19enne di Sydney, che risiede però ad Alicante, in Spagna, e quindi della gesta di Rafa sarà ben a conoscenza…
DJOKOVIC TRAVOLGE ZEBALLOS: 60° SUCCESSO A WIMBLEDON – Ancora più agevole è stata l’affermazione di Novak Djokovic

, numero 21 della classifica mondiale e 12esima testa di serie. Il serbo, che per tre volte ha alzato il trofeo di The Championships (2011, 2014 e 2015), come già nel primo turno contro lo statunitense Tennys Sandgren, numero 57 Atp, ha concesso appena sei game (61 62 63) anche all’argentino Horacio Zeballos, numero 126 del ranking, liquidato in poco più di un’ora e mezzo. I numeri confermano il dominio del 31enne di Belgrado: 15 ace e 31 vincenti contro solo 4 errori non procurati (28 per il sudamericano) per Nole, con unico brivido un dolore al ginocchio sinistro che ha richiesto l’intervento del fisioterapista sul 4-3 del terzo set. Djokovic ha così centrato la sua 60esima vittoria a Wimbledon, salendo al quinto posto della speciale classifica nell’Era Open davanti a John McEnroe e mettendo nel mirino Pete Sampras, a quota 63 successi nel “Tempio”. Per l’ex numero uno del mondo – per il decimo anno consecutivo giunto al terzo turno di questo torneo – il prossimo esame sarà con il britannico Kyle Edmund, numero 17 Atp e 21 del seeding, che secondo pronostico ha regolato in tre set (64 76 62) lo statunitense Bradley Klahn, numero 168 Atp, proveniente dalle qualificazioni, approdando per la prima volta ai sedicesimi del Major di casa
DELPO DOMINA FELICIANO LOPEZ, PAIRE STOPPA SHAPOVALOV – Tutto facile, anche molto più del previsto, pure per Juan Martin Del Potro. L’argentino, numero 4 della classifica mondiale e quinta testa di serie, alla prima uscita stagionale sull’erba – si era cancellato dal Queen’s per un problema fisico – era chiamato a misurarsi con un avversario assai pericoloso su questa superficie come lo spagnolo Feliciano Lopez, attualmente numero 70 Atp ma con un best ranking al 12esimo posto nel 2012, capace su questi campi di issarsi per tre volte sino ai quarti di finale (2005, 2008 e 2011) e con in bacheca tre dei sei suoi trofei proprio su erba (dodici mesi fa al Queen’s e a Eastbourne nel 2013 e 2014): ebbene la Torre di Tandil, alla nona partecipazione a Church Road dove vanta come miglior risultato le semifinali nel 2013, si è sbarazzato con un perentorio 64 61 62, in poco più di un’ora e mezzo, del mancino di Toledo, che con 66 presenze di fila ha stabilito il record di presenze consecutive agli Slam. Un risultato che ha consentito a ‘Palito’ di eguagliare il record di 19 vittorie a Wimbledon del connazionale David Nalbandian e di 86 match vinti a livello Major. Del Potro troverà dall’altra parte della rete sabato il francese tutto genio e sregolatezza Benoit Paire, numero 47 Atp, che dopo aver incassato un “bagel” in apertura ha messo le briglie al canadese Denis Shapovalov, numero 25 della classifica mondiale e 26esima testa di serie, finendo per imporsi 06 62 64 76(3).
FUORI CILIC, RIMONTATO DA PELLA – Dodici mesi fa si era spinto sino all’ultimo atto, a contendere il titolo a Roger Federer, stavolta deve invece salutare i prati di Wimbledon al secondo turno. Il “botto” dell’eliminazione di Marin Cilic, finalista dell’edizione 2017, è arrivato dal campo numero 1,

dove nella prosecuzione dell’incontro interrotto per pioggia mercoledì sera il gigante croato è caduto davvero a sorpresa sotto i colpi dell’argentino Guido Pella, numero 82 Atp (alla prima affermazione in carriera su un top 5): il 29enne croato, numero 5 della classifica mondiale e terzo favorito del seeding, reduce dal successo al Queen’s, nella prima parte della sfida si era aggiudicato i primi due set (63 e 61) ed era avanti 3-1 al terzo al momento della prima interruzione, poi il gioco era stato fatto riprendere (solo su questo campo…) e Cilic, probabilmente intimorito dalle condizioni, aveva incassato un parziale negativo di tre game a zero (4-3 Pella) prima del definitivo stop per le bizze di Giove Pluvio; alla ripresa il mancino sudamericano ha pareggiato i conti (64 e poi 76), e nel quinto servendo per primo è sempre stato in vantaggio, il croato, finalista anche agli Australian Open a inizio stagione, ha fronteggiato due palle match sul 4-5 (ace e servizio vincente), quindi una terza sul 5-6, prima di cedere con un errore fatale al quarto match point. L’argentino si giocherà un posto negli ottavi con l’americano Mackenzie McDonald, numero 103 Atp.
ISNER ANNULLA 2 MATCH POINT A BEMELMANS – Chi se l’è vista veramente brutta, rischiando di fare la stessa fine di Cilic, è stato anche John Isner, numero 10 del ranking Atp e nona testa di serie, che è riuscito a salvare due match point contro il belga Ruben Bemelmans, numero 104 Atp, proveniente dalle qualificazioni, prima di spuntarla con il punteggio di 61 64 67(6) 67(3) 75. Long John, che con il 70-68 al quinto set contro Nicolas Mahut nel 1° turno di Wimbledon 2010 detiene il record di match più lungo della storia, ha messo a segno qualcosa come 64 ace (in soldoni, più di due set e mezzo vinti solo con il servizio…).
DE MINAUR, TSITSIPAS E TIAFOE: LA CARICA DEI NEXT GEN – Oltre al già citato De Minaur. pupillo di Lleyton Hewitt, la quarta giornata di incontri del main draw è stata davvero nel segno dei Next Gen, che stanno facendosi sempre più largo nel circuito. E’ il caso del greco Stefanos Tsitsipas, numero 35 della classifica mondiale e 31esima testa di serie, che ha domato in cinque set (63 62 36 46 64 lo score) un altro giovane rampante come lo statunitense Jared Donaldson, numero 54 del ranking, protagonista della prima edizione delle Next Gen ATP Finals a Milano lo scorso novembre: il 19enne di Atene, prossimo avversario di Thomas Fabbiano in un match che vale un posto negli ottavi, in particolare ha ottenuto il break decisivo, nel settimo gioco del quinto set, con una volée di rovescio in tuffo da applausi che a tanti ha ricordato le gesta di Boris Becker sui questi campi verdi.
How did you get to that, @StefTsitsipas? ?
The @HSBC_Sport Play of the Day needs your undivided attention… pic.twitter.com/WKP2vFiimL
— Wimbledon (@Wimbledon) 5 luglio 2018
Ma al terzo turno di The Championships è approdato anche Frances Tiafoe. Il 20enne di Hyattsville, numero 52 Atp, ha impiegato un set per prendere le misure al veterano francese Julien Benneteau, 37 anni a dicembre, numero 63 del ranking, prima di imporsi per 46 63 64 62, in poco più di due ore e un quarto.
IL BUIO “SALVA” SASCHA, SOTTO DUE SET A UNO CON FRITZ – Non si è invece concluso il testa a testa tutto Next Gen tra Alexander Zverev, numero 3 del mondo e quarta testa di serie, e lo statunitense Taylor Fritz, numero 68 Atp, sospeso per oscurità al termine del terzo set, con il californiano in vantaggio: il 21enne tedesco ha vinto il primo 64, poi però ha perso i successivi due per 75 e 76 (0). Porterà o meno consiglio la notte a Sascha che negli Slam ancora fatica a tenere alti intensità e livello di gioco?
TABELLONE SINGOLARE MASCHILEhttp://www.wimbledon.com/en_GB/scores/draws/2018_MS_draw.pdf
TABELLONE DOPPIO MASCHILEhttp://www.wimbledon.com/en_GB/scores/draws/2018_MD_draw.pdf