Serena Williams non ci sta e attacca l’Usada (l’Agenzia antidoping statunitense) accusandola di “discriminazione”. La 36enne ex numero uno del mondo sostiene, infatti, di essere la giocatrice statunitense più controllata. “Fra tutti i tennisti, è dimostrato che sono quella che viene sottoposta a più test. Discriminazione? Io penso di sì“, lo sfogo della vincitrice di 23 titoli Slam sul suo account ufficiale Twitter.
…and it’s that time of the day to get “randomly” drug tested and only test Serena. Out of all the players it’s been proven I’m the one getting tested the most. Discrimination? I think so. At least I’ll be keeping the sport clean #StayPositive
— Serena Williams (@serenawilliams) 25 luglio 2018
Secondo un articolo pubblicato il mese scorso dal sito ‘Deadspin’, Serena avrebbe ricevuto la visita degli ispettori Usada già in cinque occasioni in questo 2018, più del doppio rispetto ad altre giocatrici sue connazionali come Sloane Stephens (una volta) o la sorella maggiore Venus (due).
La 36enne, tornata protagonista nel circuito Wta (ha raggiunto la finale a Wimbledon) dopo essere diventata mamma il 1° settembre del 2017, però, non sarebbe stata trovata in casa per effettuare il test lo scorso 14 giugno anche se la diretta interessata si è difesa sostenendo che l’ispettore dell’agenzia antidoping si era presentato con 12 ore d’anticipo rispetto all’orario concordato.