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Roger Federer con i tifosi a Perth

Federer senza motivazioni: “Non vedo una ragione per allenarmi ora”

Al momento non mi sto allenando perché onestamente non vedo una ragione per farlo. Sono contento della mia forma fisica a questo punto e credo che manchi ancora molto tempo per ritornare a giocare“. Con il circuito Atp fermo da marzo a causa dell’emergenza coronavirus e senza alcuna certezza su quando potrò ripartire, Roger Federer in una diretta con Gustavo Kuerten raccolta da Globoesporte ha confessato di aver perso le motivazioni per allenarsi. 

Da quando mi sono operato nel 2016 non ero mai stato a casa cinque settimane di seguito, penso che sia importante per la mia testa adesso godermi questa pausa dopo aver giocato così tanto a tennis nella mia vita – aggiunge il 38enne fuoriclasse svizzero -. Non mi manca il tennis in questo momento. Alla fine, quando il ritorno sarà vicino e avrò un obiettivo per cui allenarmi sarò super, super motivato”.

A causa della pandemia il campione di Basilea ha visto sfumare i suoi principali obiettivi dell’anno, ovvero il torneo di Wimbledon (cancellato nel 2020) e i Giochi di Tokyo, posticipati all’estate 2021. Parlando poi della possibilità dei tornei a porte chiuse Federer non è sembrato molto entusiasta: “Non riesco a immaginare di giocare in un campo vuoto e spero che non succeda. Speriamo di poter tornare a giocare nelle condizioni migliori, con almeno la metà degli spettatori sugli spalti. Sarebbe molto difficile per me disputare un grande torneo a porte chiuse“. 

Roger Federer, 38 anni

GOERGES: “PENSO STAGIONE 2020 SIA GIA’ FINITA” – Non mostra grande ottimismo riguardo all’annata 2020 del tour con la racchetta anche la tedesca Julia Goerges. “Penso che la stagione del tennis sia già finita. Non credo si giocheranno tornei ufficiali fino al prossimo anno – la previsione alla ‘Sueddeutsche Zeitung’ della 31enne giocatrice, ex top ten del ranking Wta – Il tennis è uno sport totalmente internazionale, nel quale giocatori da oltre cento nazioni nei cinque continenti si spostano per raggiungere una città e giocare. Si dovrebbero aprire le frontiere di tutti gli stati o della maggior parte e questo accadrà solo quando avremo il virus alle spalle“.

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