Cerca
Close this search box.

Fabio Fognini ha scelto Ravenna per l’operazione alle caviglie: “Impressionante vedere i frammenti ossei tolti dai piedi”

Ha scelto Ravenna, in particolare la clinica Domus Nova, Fabio Fognini per l’intervento in artroscopia alle caviglie, effettuato sabato. L’operazione è servita ad eliminare le calcificazioni dall’articolazione destra e a ripulire quella sinistra e ad effettuarla è stato il dottor Francesco Lijoi, un’altra eccellenza di casa nostra, il primo chirurgo ortopedico italiano a cimentarsi nella chirurgia artroscopica della parte posteriore della caviglia. Una zona molto delicata perché naturalmente poco vascolarizzata.

Nel 2017 proprio Lijoi era stato scelto per un’operazione di ricostruzione da Gian Marco Tamberi, campione italiano di salto in alto infortunatosi a poche settimane dall’inizio dei Giochi di Rio 2016. Prima di optare per il medico italiano, il tennista azzurro si era comunque rivolto anche ad altri specialisti, a Barcellona e a Zurigo (dove Novak Djokovic si è operato al gomito due anni fa).

Sto bene. L’operazione è riuscita perfettamente. È stato impressionante vedere i frammenti ossei che mi hanno tolto dai piedi. Ho fatto la cosa giusta e sono contento, anche se po’ provato“, le parole con cui Fognini, 33 anni compiuti da pochi giorni, ha tranquillizzato i suoi tifosi dopo l’intervento in Romagna deciso per eliminare i problemi che negli ultimi anni gli hanno creato dolori e infiammazioni, riproposti nei primi giorni di allenamento dopo il lockdown. Quindi domenica ha pubblicato un post: “Grazie per l’affetto che mi avete dimostrato“, con una foto con il braccio destro alzato con il pugno e i piedi fasciati.  

 

Da circa tre anni e mezzo soffro di un problema alla caviglia sinistra. E’ un risentimento con cui ho convissuto e, tra alti e bassi, sono riuscito a gestirlo – aveva spiegato sui social Fabio sabato annunciando l’operazione -. Sfortunatamente negli ultimi due anni anche la caviglia destra ha iniziato a farmi tribolare. Dopo più di due mesi di stop per il lockdown ho ripreso ad allenarmi sul campo e i problemi che speravo si fossero risolti con il riposo, si sono ripresentati. Ho fatto l’ennesima visita specialistica e, dopo un’attenta discussione con il mio team, ho deciso di sottopormi ad un intervento di artroscopia su entrambe le caviglie. Penso sia la cosa giusta da fare in questo momento di stop forzato del circuito. Oggi mi opererò in Italia. Non vedo l’ora di tornare a giocare! So che mi supporterete in questo percorso. Vi abbraccio”.

 

Rientrato ad Arma di Taggia, dopo un paio di settimane di riposo, Fognini affronterà la riabilitazione con il fisioterapista Giovanni Meoli, per poi spostarsi a luglio con tutta la famiglia in Puglia – terra natale di Flavia Pennetta – e riprendere gradualmente ad allenarsi per il rientro del circuito, che a quel punto dovrebbe avere una data ufficiale di ripartenza.

Il pericolo principale è l’immobilità. Per questo bisognerà mobilizzare il più presto possibile l’articolazione“, avverte Pier Francesco Parra, responsabile medico della Federtennis, sulle colonne del ‘Corriere dello Sport’. Il rischio post-operatorio principale in situazioni di questo genere riguarda la possibile formazioni di fibrosi o l’eventualità di una recidiva, che dovrebbe essere scongiurato da una attenta riabilitazione. “Fabio si porta dietro questo dolore dal 2017 aggiunge Parra – da quando fu costretto a saltare il match di Coppa Davis con il Belgio. La colpa è della degenerazione cronica di alcune microcalcificazioni. Non è un problema costante, ha degli alti e bassi, in passato Fabio era riuscito a conviverci alternando ottimi risultati a momenti più difficili. Sperava con il riposo di averlo risolto, ma non è stato così. Ne ha parlato anche con Corrado Barazzutti e poi ha scelto per l’operazione“.

Fabio Fognini nel letto dopo l'operazione alla clinica Domus Nova
Fabio Fognini nel letto dopo l’operazione alla clinica Domus Nova

 

Immagini collegate:

5/5

More to explorer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Net-Gen

“Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione.”

Contatti