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Fabbiano stende Wawrinka, al 3° turno di Wimbledon anche Fognini

La grinta di Thomas Fabbiano (foto FIT/Tonelli)

Dodici minuti per vincere il più importante match della carriera: impresa a Wimbledon di Thomas Fabbiano, che batte in tre set, spalmati su due giorni, lo svizzero Stan Wawrinka. Alla ripresa dell’incontro, sospeso mercoledì per pioggia, l’italiano, numero 133 Atp e passato attraverso le qualificazioni, prima difende il turno di servizio, quindi salva due palle set, infine archivia la pratica al primo match-point: 76(9) 63 76(6) lo score in favore del pugliese di San Giorgio Jonico, che già da alcuni anni difende i colori del Circolo Tennis Massa Lombarda.

IL NEXT GEN TSITSIPAS SULLA STRADA DI FABBIANO – Un decennio fa era considerato il talento più promettente del tennis italiano. Ha dovuto attendere di arrivare a 29 anni per calpestare da protagonista l’erba più esclusiva. “Sicuramente avrei voluto arrivare prima a certi livelli, ma ognuno ha i suoi tempi di maturazione – le parole di Fabbiano -. Comunque, se ora sono qui, è per il lavoro cominciato 15 anni fa“. Solo a 28 anni Fabbiano aveva sfondato il muro dei Top 100, lo scorso settembre best ranking, numero 70 Atp, dopo l’exploit agli Us Open, terzo turno. Raggiunto anche sui nobili prati di Wimbledon, dove ha avuto diritto d’accesso solo dopo essere passato dalle qualificazioni a Roehampton. Lucido nel raccontare la vittoria sull’elvetico, quanto tranquillo alla ripresa del gioco. “In verità ho dormito benissimo, ne ho approfittato solo per chiarire le idee. E alla fine sono riuscito a fare quello che avevo sognato“.

Al terzo turno lo attende il Next Gen greco Stefanos Tsitsipas. “E’ uno dei migliori della sua generazione, insieme a Denis Shapovalov. Lo considero anche un amico, ci siamo allenati assieme diverse volte. Lo scorso anno ci ho perso nel primo turno delle qualificazioni al Rolans Garros. Siamo migliorati entrambi, di molto“.

Fabio Fognini e Simone Bolelli (foto FIT/Tonelli)

FOGNINI FA SUO IL DERBY CON BOLELLI – Vince anche Fabio Fognini, che in tre set si aggiudica il derby d’Italia contro Simone Bolelli (63 64 61). Al terzo turno affronterà il ceco Jiri Vesely, vincitore sull’argentino Diego Schwartzman (63 64 76): 3-0 per l’italiano i precedenti, compresa la vittoria di 12 mesi fa su questi stessi prati. Il primo a complimentarsi con il ligure è proprio il bolognese, amico e compagno di doppio in Davis e nel circuito. “Fabio si muove bene e risponde ancora meglio. Può giocare anche sui sassi. Probabilmente l’erba non è la superficie che più ama, ma anche sui prati ha tutte le qualità per essere protagonista“, le parole di Bolelli. “Lo ringrazio e so che le sue sono parole sincere, non dettate dalla grande amicizia che c’è tra noi – sottolinea Fabio – Oggi sono partito un po’ lento, Simone è andato avanti 3-1, poi ho preso il controllo del match. Ci conosciamo benissimo, un derby comporta sempre implicazioni psicologiche, non è facile affrontare un connazionale, tanto più se è pure un amico. Io ho sfruttato i suoi punti deboli: a lui piace l’uno due e io invece ho cercato sempre di farlo scambiare tanto. Nei primi due set c’è stata lotta, poi nel terzo Simone non ci credeva più“.

SEPPI FERMATO DAL GIGANTE ANDERSON – Nulla da fare invece per Andreas Seppi, che ha perso in quattro set contro il gigante Kevin Anderson (63 67(5) 63 64), numero 8 del ranking e del seeding, per tre volte negli ottavi a Wimbledon (2014, 2015 e 2017), contro il quale aveva perso in tre set dodici mesi fa proprio al secondo turno.

Andreas Seppi (foto FIT/Tonelli)

Mercoledì durante la sospensione per la pioggia, in attesa di capire se saremmo rientrati o meno, mentre mi scaldavo ho avvertito una fitta all’adduttore della gamba sinistra – spiega Andreas – e alla ripresa del match mi muovevo male. Avevo problemi a rispondere, per di più Anderson è uno dei migliori battitori del circuito visto quanto è alto. Con giocatori come lui, o Karlovic, che però da fondo campo fa più fatica, è dura giocare perché non trovi ritmo, si gioca quasi sempre sull’uno due. Peccato perché sull’erba mi esprimo bene e con un po’ più di fortuna nel sorteggio, evitando già al secondo turno Anderson, poteva fare più strada“.

La delusione di Matteo Berrettini (foto FIT/Tonelli)

BERRETTINI CEDE A SIMON – Stop al secondo turno anche per il giovane Matteo Berrettini, che ha ceduto in tre set al francese Gilles Simon (63 76(4) 62). “Non ero al cento per cento fisicamente – ammette il 22enne romano – probabilmente ho pagato lo sforzo dei cinque set giocati contro Sock e i quattro del doppio perso ieri. Per me sono esperienza nuove e mi devo abituare, lavoro e mi alleno per questo. Oggi in campo non ho avuto il giusto approccio alla partita, anche per questo con il passare dei minuti mi sono innervosito. Simon è un avversario che mi fa giocare male, mi dà fastidio, Gioca sempre palle sulle quali devi spingere e oggi sbagliavo troppo. Mi servirà da lezione ed esperienza“. Intanto pensa già ai prossimi tornei: “Giocherò a Bastad, Gstaad e Kitzbuhel. Lì la terra rossa è veloce e mi piace, mi adatto bene. Poi la stagione sul cemento americano“.

 

TABELLONE SINGOLARE MASCHILEhttp://www.wimbledon.com/en_GB/scores/draws/2018_MS_draw.pdf

TABELLONE DOPPIO MASCHILEhttp://www.wimbledon.com/en_GB/scores/draws/2018_MD_draw.pdf

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