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“Il codice Federer”: Stefano Semeraro racconta il campione svizzero

La copertina del libro

Vent’anni di osservazione. Come quando si studia un qualche straordinario fenomeno della natura per carpirne i segreti e comprenderne l’unicità. Del resto, per chi ama il tennis, Roger Federer appartiene davvero alla categoria dei fenomeni irripetibili.

Stefano Semeraro, bolognese, giornalista de ‘La Stampa’, segue da vent’anni l’infinita e luminosa parabola del tennista svizzero. Lo ha rincorso in tutto il mondo, da Wimbledon a New York, da Roma a Shanghai, mentre Federer si aggiudicava novantasei tornei, di cui 20 Slam. Lo ha persino disegnato sul taccuino, per cercare di decifrarlo meglio. Il risultato è una biografia, “Il codice Federer”, che è anche un racconto, quasi un romanzo, delle sue (tante) vittorie e dei suoi (rari) passi falsi, arricchito dai mille aneddoti rubati a chi Federer lo ha incontrato sul campo e ne ha condiviso la vita randagia del tennista professionista.

I ritratti dei suoi avversari più pericolosi, da Andre Agassi a Novak Djokovic, da Rafa Nadal ad Andy Murray, e le statistiche curate dall’esperto Luca Marianantoni, raccolte in coda, completano il quadro della carriera ormai oltre ogni aggettivo del Genio di Basilea. Il volume è edito da Pendragon, con la prefazione di Gianni Clerici.

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“Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione.”

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