“Ho appena perso la mia prima partita ma non importa, già che giochiamo mi sembra un bel traguardo. È un modo per ripartire, io poi ho una certa età e se mi fermo del tutto non so se riesco a riprendermi…“. In tempi di coronavirus e lockdown generale, tornare in campo fa un bell’effetto. E da tre giorni in Florida, sui campi in cemento outdoor di Bradenton, Paolo Lorenzi ha ricominciato a sentirsi un tennista in attività.
Il 38enne senese sta partecipando infatti all’International Tennis Series, un mini torneo privato tra sei giocatori che si disputa con le regole delle Next Gen Atp Finals (due set su tre sulla distanza di 4 game) e che andrà avanti fino al 25 aprile. “Ma io giocherò solo fino a mercoledì“, racconta Lorenzi (numero 121 in classifica mondiale) dopo la partita persa col giovane bulgaro Adrian Andreev (n.697 Atp), spiegando che per scendere in campo i tennisti coinvolti hanno dovuto “chiedere il permesso all’Atp e alla Tiu“, ovvero la Tennis integrity unit che è l’organismo anticorruzione che vigila sulla regolarità delle partite. Inoltre, hanno dovuto firmare una sorta di autocertificazione, “un foglio in cui c’è scritto che se ti prendi il coronavirus non puoi denunciare nessuno“.
“Qui da noi però c’è un lockdown diverso rispetto all’Italia – sottolinea Lorenzi, che da due anni vive a Sarasota, in Florida -. Possiamo andare al parco a correre, giocare a tennis nei campi privati. La mascherina e i guanti poi sono fortemente consigliati ma non sono obbligatori. Io e mia moglie comunque usciamo solo per fare la spesa, e adesso per andare a giocare. La mia famiglia? I miei genitori a Siena dal 6 marzo non escono di casa, mio fratello invece fa il dottore a Londra“.
Tornando al tennis, Lorenzi specifica che sui campi di Bradenton “non ci sono arbitri, giudici di linea o raccattapalle. Ogni giocatore si porta le proprie palline da casa, non ci diamo la mano, e le panchine vengono sanificate dopo ogni partita. Negli spogliatoti abbiamo assegnate zone diverse“. Insomma, “non c’è alcun contatto, ma sotto questo punti di vista il tennis è fortunato e avvantaggiato rispetto ad esempio al calcio. Da queste parti, per dire, continuano a giocare anche a golf“.
Sperando tra qualche mese di tornare alla normalità. “Mi piace pensare positivo. A metà luglio, primi di agosto penso si possa tornare a giocare sul serio“, l’auspicio finale di Paolo.
