Lucia Bronzetti e il Tc Genova masticano ancora amaro: lo scudetto va al Tc Prato

Ha lottato come una leonessa, mettendo in campo il cuore, ma non è bastato per conquistare lo scudetto tricolore femminile. Masticano ancora amaro Lucia Bronzetti e il Tennis Club Genova 1893 al termine delle finali di serie A1 femminile, andate in scena al PalaTagliate di Lucca venerdì 6 e sabato 7 dicembre (la terza giornata, domenica 8, è dedicata solo alla sfida maschile, di fronte Sporting Selva Alta Vigevano e Ct Vela Messina). Come già dodici mesi prima contro le torinesi di Beinasco, il club ligure vede sfumare il sogno tricolore al doppio di spareggio, che premia il Tennis Club Prato, al sesto trionfo nel massimo campionato in rosa. Rimangono due i titoli nella bacheca della squadra genovese, giunta in finale per la sesta volta negli ultimi sette anni – nel 2017, come gli appassionati romagnoli ben ricordano, era stata la matricola Faenza in semifinale a sgambettare le liguri – ma in grado di uscirne con il sorriso solo nel 2014, dopo il primo storico successo datato 1998.

BRONZETTI LOTTA MA CEDE DI MISURA ALLA TREVISAN – Sabato nel terzo singolare della sfida, quello fra le numero due delle rispettive formazioni, sulla situazione di 1-1 (venerdì Lucrezia Stefanini aveva portato in vantaggio le toscane imponendosi per 63 26 75 su Alberta Brianti, mentre Liudmila Samsonova aveva superato per 64 62 Kristina Kucova), la giocatrice di Villa Verucchio, che proprio martedì 10 dicembre spegnerà 21 candeline, ha ceduto con il punteggio di 64 46 64, dopo oltre due ore e mezza di battaglia, a Martina Trevisan, numero 157 del ranking mondiale. Le quasi 180 posizioni di differenza in classifica – Lucia è numero 334 Wta – sul campo non si sono comunque viste più per meriti della Bronzetti che per demeriti dell’azzurra di Fed Cup. La romagnola è stata brava a non demoralizzarsi dopo aver perso il primo set, reagendo nel migliore dei modi con il break in avvio nel secondo parziale. Nella frazione decisiva la tensione ha giocato un ruolo importante, come provano i tanti break. La toscana aveva il vantaggio di servire per prima e ne ha approfittato nel migliore dei modi: sul 4 pari ha infatti infilato un parziale di 8 punti a 0 che ha chiuso l’incontro. Alla fine, al sorriso della Trevisan per il punto conquistato, hanno fatto da contraltare le lacrime della Bronzetti, che ha pagato carissimo il passaggio a vuoto nel finale.

La stretta di mano fra Lucia Bronzetti e Martina Trevisan

IL DOPPIO DI SPAREGGIO PREMIA PRATO – Eppure il team capitanato da Mauro Balestra, giunto a giocarsi lo scudetto con cinque vittorie e una sconfitta nella fase a gironi (proprio a Prato), chiudendo al primo posto il gruppo 1, poi nella semifinale play-off superando il Ct Lucca (4-0 all’andata in trasferta e 1-2 al ritorno), era riuscito a pareggiare i conti aggiudicandosi il doppio grazie alla vittoria di Alberta Brianti e Liudmila Samsonova per 61 46 10-7 su Lucrezia Stefanini e la Trevisan. Sul 2-2 si è reso necessario dunque il doppio di spareggio, nel quale Martina Trevisan e Kristina Kucova si sono imposte per 75 36 10-6, in poco meno di un’ora e tre quarti di gioco, sulle stesse Alberta Brianti e Liudmila Samsonova, scatenando la festa toscana, mentre il Tc Genova si è fermato di nuovo a pochi punti dal Tricolore.

LUCIA ORA PREPARA IL 2020: “PER CRESCERE ANCORA” – Ora, dopo aver metabolizzato la delusione (un anno fa la Bronzetti aveva superato in rimonta per 46 63 75 la giovane Federica Rossi), la tennista riminese si dedicherà alla preparazione invernale in vista della stagione 2020 con lo staff del Piccari Tennis Team ad Anzio, dei fratelli Francesco e Alessandro Piccari, per puntare ad un ulteriore salto di qualità dopo un anno positivo di crescita. “Nel 2019 ho inanellato diverse semifinali nei tornei ITF da 25mila dollari e questo indica che come livello ci sono. Inoltre ho giocato tanto sulla terra, la superficie meno congeniale per le caratteristiche del mio tennis, ma dovevo imparare ad esprimermi anche su questi campi. Mi ritengo soddisfatta della mia annata e, se dovessi darmi un voto, sarebbe un bel 8″, il giudizio della verucchiese, che non fatica ad individuare il momento top della sua stagione. “Ho giocato molto bene a Kazan, in Russia, a marzo, e credo sia stata una vera e propria svolta. In quel 25.000 dollari partivo dalle qualificazioni, ma quando sono arrivata mi è venuto il torcicollo e onestamente temevo di dovermi ritirare dopo pochi game. Ho tenuto duro, lottando, e ho portato a casa quel match, migliorando poi il rendimento giorno dopo giorno. E’ stata davvero un’iniezione di fiducia importante, per capire che in questo genere di tornei potevo starci benissimo. Il mio 2020 partirà solo in febbraio. Non ci poniamo obiettivi particolari in termini di classifica, ma prima di tutto puntiamo ad alzare la qualità del mio tennis, poi risultati e quindi ranking saranno una diretta conseguenza. Sto compiendo un percorso di maturazione e sono convinta di avere ancora margini di miglioramento. Del resto, casi come quelli di Jasmine Paolini, fresca di ingresso tra le prime 100 del mondo, e Giulia Gatto-Monticone, arrivata per la prima volta a giocare uno Slam a 30 anni, rappresentano uno stimolo e un esempio di cui fare tesoro”.

 

Lucia Bronzetti con il coach Francesco Piccari 

“PER IL 2020 PUNTO A PROGREDIRE ANCORA” – Dopo un paio di stagioni di crescita umana e tennistica, la Bronzetti insegue un ulteriore salto di qualità nell’anno che verrà.Magari la giusta spinta a Lucia potrebbe venire proprio da quel piccolo scudo rosso, bianco e verde.

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