La sua stagione 2021 non è ancora finita, visto che è iscritto ad alcuni challenger sul “duro” (a Bari la prossima settimane e poi i due appuntamenti sul veloce indoor del Villa Carpena) e con il Tc Rungg Sudtirol si è qualificato per le semifinali play-off di serie A1 (chissà se la squadra altoatesina da matricola riuscirà ad arrivare alla finale, in programma a Cesena dal 10 al 12 dicembre), però Federico Gaio sta vivendo una delle settimane più intense, anche dal punto di vista delle emozioni, della sua carriera. Il 29enne di Faenza, numero 152 del ranking mondiale, svolge infatti il ruolo di sparring partner per i campioni protagonisti delle Nitto Atp Finals a Torino, nel nuovo centro d’allenamento realizzato all’interno dello Circolo Stampa Sporting, dove dallo scorso anno ha scelto di fare base.
“Dovevano esserci tre junior, poi uno ha dato forfait, così un tour manager mi ha chiesto se fossi disponibile e ho subito accettato“, racconta il romagnolo sulle pagine dell’edizione torinese della ‘Stampa’. Gaio giovedì ha diviso il campo con il russo Aslan Karatsev, chiamato all’ultimo momento come terza riserva del Masters dopo che le prime due erano state chiamate in causa, il giorno prima era toccato al britannico Cameron Norrie, altro “alternate” poi subentrato al greco Stefanos Tsitsipas.
“L’organizzazione ha cercato di accoppiarmi con giocatori che dovevano allenarsi e non solo scaldarsi, sfrutto questa opportunità in un momento così importante per Torino”, sottolinea – spiega Federico, seguito nel capoluogo piemontese da coach Fabio Colangelo (direttore tecnico dello Sporting) e dal preparatore atletico Riccardo Zacco.
“L’obiettivo per il 2022 è entrare tra i primi 100: da lì in poi vorrei continuare la scalata. Il sogno nel cassetto? Vincere gli internazionali di Roma, un torneo unico“, confessa Gaio, arrivato come best ranking al numero 124 della classifica ATP. E un pensierino alle Finals, che rimarranno almeno fino al 2025 a Torino? “Sarebbe fantastico. Pensare che questo torneo è in Italia è pazzesco, il fatto che coinvolga il circolo dove mi alleno è ancora più incredibile. Torino non è così conosciuta nel mondo, ma chi la visita la trova bellissima. Credo che il torneo sarà un trampolino anche turistico“.

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